BERLUSCONI AGGREDITO A MILANO- L'ITALIA GODE

domenica 22 giugno 2008

REGGAE EXPLOTION 2008@OSTIA

Ieri sera sono stato al Reggae Explotion 2008 sul lungomare di Ostia. Bella serata (anche se il genere di musica non mi gusta per niente...)

sabato 21 giugno 2008

RAGAZZI, SE OGNUNO DI NOI FACESSE QUESTO, L'UNIVERSITA' SAREBBE MIGLIORE

Ecco una piccola lezione su cosa fare durante le lezioni all'Università ma soprattutto gli effetti che queste lezioni provocano sulla psicologia umana. Uno dei migliori video visti su You Tube.

giovedì 19 giugno 2008

E VENNE IL GIORNO


Che peccato. Davvero un gran peccato. M.Night Shyamalan resta per me un genio del cinema horror, uno dei pochi registi in circolazione che riescono a creare un'atmosfera di tensione che mette i brividi; un regista che crea sempre trame originali e di forte impatto. Si fece conoscere con il capolavoro "Il sesto senso", acquistò maggiore fiducia con "Signs", sfornò un altro piccolo gioiello come "The Village" e poi, l'anno scorso, uscì "Lady In The Wather" e fu l'inizio del declino. O meglio, l'inizio della mancata possibilità di far uscire fuori un film come si deve. Questo suo ultimo lavoro lascia in bocca lo stesso sapore che lascia "Lady In The Wather": esci dal cinema con la sensazione che le idee erano tante, le intuizioni anche, che le buone intenzioni c'erano. E ti fa rabbia vedere il risultato finale, un film che forse è stato fatto troppo in fretta (non dimentichiamo le pressioni che i produttori-succhiasangue esercitano sui registi) o forse è stato fatto senza riguardare i difetti, senza fermarsi un secondo per pensare. Sono sostanzialmente tre i grandi difetti che non fanno decollare "E venne il giorno": innanzitutto gli attori. Non ce n'è uno all'altezza del ruolo. Marc Whelberg non è credibile, la sua compagna peggio ancora, sembra la sfigata de "Il Diavolo veste Prada". Si salva la bambina che sta con loro, forse avrà un futuro. Poi ci sono i dialoghi: imbarazzanti, stupidi, scontati, a volte al limite dell'indecenza (quando Whelberg si mette a parlare con una pianta si tocca il momento più basso del film), sempre frutto, secondo me, di una scenggiatura che sa tanto di imposizione, di cosa fatta in fretta e furia, di veloce controllatina e basta. E infine c'è l'elemento forse più fastidioso del film: la storia d'amore fra i due protagonisti, di una stupidità infantile, come se fossero due bambini della scuola elementare; lei che lo tradisce e glielo dice nel bel mezzo della tragedia, lui che per ripicca le racconta di essere andato a comprare uno sciroppo da una farmacista "bona, ma proprio bona"...No, tutto questo non può essere frutto di uno Shyamalan attento e sicuro di se stesso, e lo capisci per tutto il resto del film. Ci sono scene che portano la sua inconfondibile firma: la madre che ascolta la morte della figlia attraverso il cellulare, il video sul telefonino della morte nello zoo, il suicidio nelle scene finali della vecchia impazzita; lo capisci anche in mezzo a tremila film che queste scene sono state dirette da lui. Il suo stile è pazzesco, la sua regia è morbida ma allo stesso tempo feroce, le sue inquadrature non lasciano scampo nelle scene più tese. Ed è per questo che il film ti fa rabbia: buttare tutto per colpa di una sceneggiatura che poteva essere sistemata a dovere e ripeto, non so le colpe di chi possano essere. La sufficienza gliela do ugualmente a questo film che ti lascia l'amaro in bocca ma che ti fa capire quante buone idde di fondo lo attraversano. E verrà il giorno in cui Mr.Shyamalan si riprenderà dal suo (forse imposto) tepore.
VOTO: 6

domenica 15 giugno 2008

IL MIO SFOGO CONTRO LA VODAFONE

Avete la Vodafone? Bene, vi consiglio di non mandare mai sms quando non avete soldi nella scheda. Il risultato è questo: la Vodafone vi bombarda di sms invitandovi "gentilmente" a ricaricare...anche se durante il video sono ubriaco, vi assicuro che mi è successo davvero tutto questo

GREEN DAY- "DOOKIE" (1994)


1994, il mondo è scosso, triste, incazzato nero. E’ morto una delle grandi icone rock della storia della musica, Kurt Cobain. Ed è proprio in questo clima, che per risollevare gli animi della gente che ha passato una vita ad ascoltare e suonare Nirvana, Gun’s’n’Roses, Ramones e Sex Pistols esce “Dookie”. La copertina dice tutto, i Green Day vogliono uscire da quella realtà allo sbando, quasi esplodendo da quella mischia di persone rappresentate. Questo è il terzo disco della band californiana che senza eccessive pretese compie la svolta. In poche settimane il cd è alla vetta di tutte le classifiche americane e inglesi. Il mondo riscoprì il punk, riscoprì “lo spirito” del punk. Quell’aria scazzata, disincantata, malinconica, adolescenziale della realtà. Quell’aria che grazie ad MTv che trasmetteva in continuazione i video di “Basket Case”, “Longview”, “When I come around” e “Welcome to paradise”, colpì gli adolescenti di tutto il mondo. Nelle canzoni non cèra nulla di grunge, nulla dello stile Ramones , Sex Pistols o Clash, era un qualcosa di unico, qualcosa adatta al momento, qualcosa adatta agli adolescenti del decennio. Un punk con ritornelli poppeggianti, un punk diverso da canzone in canzone, testi aggressivi che vogliono uscire dalla realtà. Molto probabilmente molte band non esisterebbero neanche se quel cd non fosse stato inciso, se i Green Day non fossero mai nati, forse mi prenderete per pazzo ma è così. Anche io sono stato spinto a imparare a suonare la chitarra la batteria, il basso, da quel cd, da quelle canzoni inimitabili. Si inizia con un incazzatissima “Burnout” con ben tre assoli di batteria e stacchi eccezionali e neanche il tempo di finire di cantarla che parte l’intro di chitarra di “Having a blast” 4 power cord per una canzone fantastica, e ancora “Chump”,con la stessa ricetta che sembra non fermarsi quando inizia “Longview”, e quando inizia “Welcome to paradise” dove la creatività del bassista Mike Drint arriva al suo apice, poi i ritmi rallentano con “Pulling Teeth”, e nel bel mezzo delle tracce ecco che si sente un qualcosa che non può uscire dalle nostre menti, quel qualcosa che mi ha fatto amare i Green day, quella frase mezza urlata ad inizio brano: “Do you have the time to listen to me whine!”. Ebbene si, è “Basket case”, quei 3 minuti capaci di sfogare tutta la tua rabbia con quel giro di accordi. Poi c’è “She” canzone geniale che sembra iniziare con un bridge punk , basso, batteria e voce ad inizio canzone, unica. Poi ancora un pò di stile poppeggiante con “Sassafras roots”. E poi la ottima “When I come around”, susseguita da mille immagini x i fan della band. Il live/rissa di Fago a Woodstock o il video dove il trio semplicemente cammina con Billy Joe che canta con quell’aria da drogato tutto il pezzo. Poi “Coming Clean”, “Emenius Sleepus” e “In the end” molto cariche e coinvolgenti. Siamo giunti alla fine dove c’è “F.O.D”, altra canzone geniale metà acustica e riflessiva e metà carica, distorta e incazzatissima. La canzone e quindi il cd finisce con questa semplice frase: “telling you to fuck off and die….good night”
Stupendo, da comprare, da ascoltare, da collezionare,da tramandare.


Recensione di: Stefano Crispino guarda il myspace di Stefano

sabato 14 giugno 2008

LE 5 MIGLIORI SCENE DI MORTE TRATTE DAI FILM HORROR

Ecco a voi le 5 scene di morte più belle (e violente) tratte dai film horror scelte per tutti noi da un pazzo amante del cinema horror (e splatter) che viene dall'Inghilterra e si fa chiamare Omardogs. Per vedere il suo terrificante canale su You Tube cliccate su http://it.youtube.com/user/omardogs. Si raccomanda la visione a un pubblico che abbia uno stomaco "abbastanza forte"...buona visione...

DOMANI

Oggi,

oggi piove,

oggi non ho tempo,

oggi non ho voglia,

oggi sono perso,

…Ma domani

Domani farò capire che l’autostima non è orgoglio….

Domani cercherò di capire perché tutto è condizionato dal tutto stesso…

Domani cercherò di riflettere anche con la presenza di altri,

Domani capirò che non esistono amici veri tranne quelli considerati tali per qualcosa che ne noi ne loro sanno veramente

Domani cercherò di capire cosa sia la sicurezza, essendone sicuro e quindi non capendola

Domani

Domani capirò che l’ira non altera il proprio stato …ma è un proprio stato

Domani ucciderò, perchè avrò capito che forse non c’è altra soluzione di questa dell’errore, dove tutti siamo intrappolati tutta la vita

Domani forse avrò capito che tutto quello che sto scrivendo non vuol dire un cazzo

O forse rileggerò tutto, capendo che era solo un momento di rabbia

Domani mi chiederò perché l’ho fatto

Domani forse non sarò più qui

Domani vorrei uccidere l’ombra del mondo

Ma

Domani

Bhe

……Domani sarà gia troppo tardi

…… dentro di me, e non oltre….perchè tutto è fuori

Ieri,oggi,domani e dopodomani….giorni,ore,minuti,secondi

Ma soprattutto attimi….attimi ke posono durare giorni ….attimi, vite …

scelte

Non sono pazzo, o forse si




di Stefano Crispini guarda il myspace di stefano

SOGNI

Sogni,
Fuggevoli,
ma eterni
bisogni.

La realtà è un sogno

La realtà è aria

Se non abbiamo la capacità di sognare e come se non avessimo l’aria

Bhe il sogno non è realtà…

I sogni li sogni quando stai dormendo…

Sembrerà strano, Ma…...sono l’unica cosa che ti rende sveglio



di Stefano Crispini guarda il myspace di stefano

DAVID BOWIE - "OUTSIDE" (1995)


E' davvero incredibile quanto questo grande artista sia capace nel gioco d'azzardo, abilissimo nell'estrarre la carta strabiliante anche quando la partita si fa di routine. La copertina, un autoritratto in perfetto stile espressionista, fa immediatamente intuire in quale film stiamo entrando. Outside è il capolavoro, dopo anni incerti, ma pieni di intuizioni, che ha fatto da colonna sonora agli incubi di molti fans e ne ha anche segnato il cuore, perché condensa in settanta minuti tutto l'immaginario bowiano, senza concedere quasi nulla alla sensazione del già ascoltato. L'atmosfera di riferimento è quella delle sonorità industrial di gruppi come i Nine Inch Nails (ai quali Bowie si affiancherà nella parte americana del tour di questo album), che qui viene elevata ad livello a volte insuperabile, privata degli elementi più gratuitamente rumorosi, e resa a modo suo più melodica e cantabile. E' un'opera moderna, nel senso filosofico del termine, perché quasi scardina le convenzioni del suo abituale contesto. E il contesto è Bowie, è Ziggy, è il Duca Bianco. Il pretesto narrativo, concepito come un'opera aperta, priva di una reale e definitiva conclusione, è un detective e un omicidio. In una tessitura piena di vuoti, il suono riempie quello che dell'azione manca. Brian Eno lascia una traccia evidente nell'apparato sonoro, pieno di elettronica, cacofonia, sintetizzatori, ma Bowie è il vero artefice di questo mostro. Un mostro dilaniato di dolore, di urla e di disperazione, di esistenza vissuta in un qualche modo al limite. Si passa dalle cadenze ossessive della title-track (riesumata dal repertorio live dei Tin Machine), all'industria pesante di Hearts Filthy Lesson, dalla drammatica quasi-sinfonica A Small Plot Of Land, alla martellata Hallo Spaceboy, ennesima reminescenza del Maggiore Tom, come a voler dire che il glam-rock oggi si può realizzare solo così, vestito di stracci, e poi il drum'n'bass che sta sotto a Voyeur Of Utter Destruction, all'omaggio alla grande disperazione di Scott Walker in The Motel, forse la più bella love-song scritta da Bowie, e poi i ritmi vuoti persi nella catastrofe di We Prick You, di I'm Deranged, di Thru' These Architets Eyes e la conclusiva Strangers When We Meet, già cantata in Buddha Of Suburbia, e qui interpretata come un crooner che canta del suo amore in mezzo alle macerie. Un rilievo particolare va dato ai testi, impiegati come un coacervo imprevedibile di colori, immagini, emozioni, storie, nella migliore tradizione bowiana, figlia degli esperimenti di cut-up di William Burroughs. Se una volta Bowie, aprendo l'album Ziggy Stardust, ci raccontò che ci rimanevano solo cinque anni da vivere (Five Years) qui davvero sembra che il sesto anno sia giunto, in questo grande affresco fatto di rossi fiamminghi e di neri espressionisti. E' un album che si presta a un ascolto sinestetico, a volte decisamente corporeo, perché coinvolge davvero tutti i sensi, per l'illimitato spazio che offre a chi lo ascolta. La band che lo accompagna merita una particolare menzione, tutti davvero al top delle loro prestazioni e percepibili nel loro coinvolgimento in questo progetto. Se il consiglio posto sul retro della copertina di Ziggy Strardust era "to be played at maximum volume", potete anche in questo caso alzare al massimo il volume, ma abbassate le persiane e spegnete la luce, che non vi vedano da fuori quando lo ascoltate. Un album che possiede davvero la grande pennellata michelangiolesca che fa di un'opera d'arte un capolavoro.
VOTO: 10

REM - "Accelerate" (2008)


Metti il cd nel lettore (o schiacci play sul pc se lo hai scaricato da e-mule), parte "Linving Well Is The Best Revenge" e capisci subito che i REM hanno ritrovato la loro strada. Suoni puliti ma ruvidi dei loro esordi, chitarre e batteria in primo piano, i cori di Mike Mills finalmente godibili, testi graffianti e socialmente critici. Una bella notizia per i fan ma anche un ascolto eccellente per l'ascoltatore medio. Le immancabili ballate ("Until The Day Is Done" una su tutte) sanno tanto di folk-rock, mentre i passaggi sonori più duri ("I'm Gonna DJ" è il migliore di questi) conferiscono alla band una credibilità purtroppo offuscata nel passato recente. La voce di Stipe è meno cristallina ma più espressiva di qualche anno fa e tiene le redini di tutti i pezzi. Sarà il tempo a farci capire dove collocare questo disco nella discografia dei REM senza farci prendere da affrettato entusiasmo, una cosa però è certa: è di sicuro l'alnum che da alla band il suo giusto e meritato posto nel panorama rock internazionale.
VOTO: 8

SONO DI NUOVO PIENO

Non è colpa mia se vi scrivo ogni volta che finisco di pranzare...alla fine ieri sera la serata è finita nell'alcool senza cinema, senza Shyamalan, senza film. Siamo andati al Coming a bere e sparare stronzate come sempre (eravamo io, Jessika, Sara e Daniele) Per un pò sono stati con noi anche quell'odiosa creatura che porta il nome di Luca (da me chiamato Il Torinese perchè appunto viene da Torino) e un suo amico (che però sembrava simpatico) che ha avuto un piccolo diverbio con Sara per "antiche" questioni di cui lei non era venuta nemmeno a sapere...vabè inutile annoiarvi con queste cose. La vita è già noiosa per natura, poi mi ci metto pure io...sto ascoltando "Living Well Is The Best Revenge" dei REM (è un bellissimo titolo, significa "Vivere bene è la migliore vendetta" anche se nel testo non si capisce contro chi sia questa vendetta, se contro il mondo o contro la vita stessa) e oggi pomeriggio penso proprio di dover studiare un pò se voglio passare l'esame di linguistica italiana di lunedì mattina e se voglio realmente realizzarmi nella vita. Stasera si prospetta o cinema (con Fabiana e forse il suo ragazzo Pietro) o all'Alibi con Jessika e Steven (yes, ho voglia di ballare ebbene sì) o al massimo all'Alpheus con Francesco, Mirna e dovrebbe esserci anche Daniele. O meglio ancora a casa a studiare. Insomma non lo so. Bhò. Vedremo. Intanto i REM sono passati a "Man-Sized Wreath"...

venerdì 13 giugno 2008

SONO PIENO

Ho appena finito di mangiare e sono pieno...:-) era l'uniko titolo che mi veniva in mente...allora? vi piace il mio nuovo sito? cosa ne pensate? fatemelo sapere, firmate il guestbook lasciando un vostro commento, partecipate al Forum "Testardamente" (ci sono un bel pò di argomenti su cui dire la vostra), insomma INTERAGITE più che potete. Stamattina sono andato a prendere i soldi del lavoro (stipendio del mese di maggio...), poi avendo soldi in tasca sono scappato a comprare un paio di scarpe e una cinta (sono uno spendaccione, quello che ho quello spendo...), Francesco m'ha dato buka perchè doveva venire con me ma alla fine s'è messo a dormire (poverello, fa il portiere notturno in un hotel...aveva appena staccato da lavoro hihi) e quindi alla fine sn andato in giro da solo. Inzia a fare caldo a Roma, cosa che NON MI VA GIù, odio il caldo in tutte le sue forme. Stasera vado al cinema con Jessika (era da un bel pò che non ci andavo) a vedere "E venne il giorno" di Shyamalan, un regista che me fa impazzire...tra l'altro il film esce proprio oggi... Dopo il film bhò, penso che andremo a fare un giro al Coming. Insomma mi domando "ma a chi interessa la mia vita"?...